Quel senso di insoddisfazione sentimentale che assale intorno ai 50 anni...

Succede. Succede che una mattina ti svegli con un nodo alla gola, a cui non sai dare un nome. Hai  una famiglia, un/a compagno/a, una bella casa, magari anche dei figli. Una vita apparentemente (quasi) perfetta. Ma....

 Ma c'è quel nodo alla gola a cui non sai dare un nome.

Sì, è proprio quel senso di insoddisfazione che assale intorno ai 50 anni...


Tutto normale...Puoi averne 43 di anni, o 45 o anche più di 50, e puoi ritrovarti un mattino qualunque di una giornata qualunque, a chiederti se era proprio questa la vita che volevi, a chiederti se è giusto morire senza provare mai più passione e desideri forti, fino all'ultimo dei tuoi giorni. No, non è un ragionamento tragico né patetico, è un pensiero che coglie la maggioranza delle persone, magari anche parecchio intelligenti, sensibili e pensanti, ad un certo punto della propria vita. 

Perché accade? Perchè si è arrivati al famoso "giro di boa", si sente l'avanzare degli anni e spesso la routine ha preso il sopravvento ed ha rubato brividi, passione e desideri. Ma anche perché si fa un bilancio tra quello che avremmo voluto e desiderato per la nostra vita e ciò che realmente abbiamo ottenuto/costruito. O perché si comincia a "sentirsi vecchi" e sotto sotto ci si chiede se si sarebbe ancora in grado di innamorarsi e di far innamorare qualcuno, o anche solo attrarlo fisicamente, chissà. Questi pensieri possono provocare da semplici disagi temporanei a vere e proprie crisi esistenziali a cui, ognuno di noi reagisce a modo suo. C'è chi si chiude in malinconica rassegnazione, chi cerca rifugio in passeggeri e spensierati flirt, chi cerca un amante e chi ancora decide (questi ultimi sono rarissimi) di cambiare vita radicalmente.

Qualche esempio reale?

Una lei 50enne single, separata da tanti anni e perennemente alla ricerca dell'uomo del cuore, romantico, affettuoso e pronto a farla sognare per la seconda volta, Ogni volta che finisce una storia, anche breve, col signore di turno conosciuto in chat, si rattrista tantissimo e ne cerca spasmodicamente un altro, perché gli anni corrono ed ha paura di invecchiare prima di riuscire a coronare il suo grande sogno d'amore. Ecco lei proprio ultimamente l'ho incoraggiata ad uscire con un signore che non è esattamente bellissimo (del resto la bellezza è soggettiva conviene non fermarsi all'apparenza quando si cerca spessore) ma molto ben disposto verso storie stabili e durature e pare stia andando molto bene. Tra una  cena, un caffè e due coccole, pare il sentimento da parte di entrambi stia crescendo. Incrociamo le dita. 



Una lei 48enne malinconica
per un compagno molto poco affettuoso e passionale, poco chiacchierone e troppo poco complice. Dopo tantissimi anni insieme c'è affetto, forse amore profondo, ma manca tanta roba di cui a quell'età si avrebbe ancora bisogno. Qui gli unici consigli da dare sarebbero: parlarne apertamente col partner (già fatto) e poi scegliere tra le due varianti classiche: amante o separazione. Perché due scelte così drastiche? Perché arriva un momento in cui si deve decidere se stare bene usando un po' di sano egoismo o stare male per far stare bene gli altri, oppure ancora sperare che passi, magari buttarsi a capofitto nel lavoro o in un hobby e sperare che la routine "quasi serena" riprenda il sopravvento  e soffochi i desideri...Quest'ultima ipotesi però è pericolosa perché nascondere la polvere sotto il tappeto significa riuscire ad ignorare solo temporaneamente problemi e disagi, non ad eliminarli. Non so come andrà a finire questa storia ma mi terrò aggiornata e ne riparleremo.

 

Un lui ultracinquantenne disilluso. Brillante, esteticamente gradevole, un matrimonio fallito malamente alle spalle ed una lunga convivenza "bianca" con una donna più sorella che compagna. Lui è visibilmente rassegnato, più triste che cinico. Ha paura di invecchiare, non crede nella neppur temporanea felicità ma cerca momenti di svago, per non pensare troppo. Lui non crede più all'amore perché dice che "all'inizio sembra tutto bello ma poi le storie finiscono tutte alla stessa maniera". Cerca consolazione in chat, è un "vorrei ma non posso", diviso tra l'intimo desiderio di dolci e piccanti novità e la paura (dettata anche da uno spiccato senso di giustizia e moralità) di tradire fisicamente. A oggi pensa che invecchierà con questa compagna/sorella, più badante che amante. Storia di tanti uomini che vivono in bilico tra il terrore di rimettersi in gioco e la voglia di trasgredire. Come finirà non lo so ma auguriamo al nostro amico di trovare una qualsivoglia forma di serenità.

Questi sono solo tre esempi, tre storie reali e comuni a tanti, ma innumerevoli altri esempi sarebbero classici del tema e tante altre storie presenteremo in questo blog e spero di poterne discurtere insieme a voi, sempre e comunque senza giudizi né moralismi, ma solo con la voglia di capire e capirci.

Se volete, inviatemi la vostra storia in anonimato via email: innamorarsia50anni@libero.it

In anonimato la presenterò qui sul blog e potremo confrontarci attraverso i commenti qui sul blog o sulla community fb: Di Amore ed Eros dopo i 40 anni

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